Physia - Articolo

dal pianeta al capello: la nuova era della consapevolezza climatica pt2

Dott. Marco Boschetti
 

6. quando il pianeta si disidrata: siccità, cuneo salino e suoli impoveriti

 

L’acqua è il primo segno di vita, e quando manca, tutto si spegne. Nel pianeta, come nel corpo umano, la disidratazione è un campanello d’allarme profondo. Oggi fiumi e falde acquifere si stanno riducendo a causa di siccità prolungate, piogge irregolari e consumi eccessivi. In Italia, oltre l’80% dell’acqua potabile proviene da falde sotterranee, ma queste riserve naturali si stanno riducendo rapidamente, e la loro qualità è minacciata da fenomeni come il cuneo salino — l’avanzare dell’acqua marina nel sottosuolo che ne compromette la purezza.

È come se, nel nostro organismo, l’acqua dolce che nutre le cellule venisse lentamente sostituita da acqua salata: i tessuti si disidratano, la vitalità diminuisce, il sistema perde equilibrio. Lo stesso accade al suolo, che senza acqua e nutrienti diventa arido, fragile, incapace di sostenere la vita. Nel microcosmo del salone, il parallelismo è immediato: un cuoio capelluto disidratato è come una terra secca — perde elasticità, si screpola, non trattiene nutrimento. I capelli che nascono da un terreno impoverito risultano più sottili, spenti, privi di energia. L’acqua, elemento vitale del pianeta, è anche la chiave della salute del capello: regola la morbidezza, la lucentezza e la capacità della fibra di rigenerarsi.

Così come il pianeta soffre la mancanza di idratazione, anche il capello richiede equilibrio costante tra acqua e sostanze nutrienti. In entrambi i casi, non basta “aggiungere acqua”: occorre ricostruire la capacità di trattenerla. È ciò che fanno i suoli sani, come i cuoi capelluti equilibrati: proteggono, filtrano e sostengono la vita che nasce da loro.

 
Immagine di un volta con davanti le punte disidratate dei capelli
 

7. dal micro al macro: come l’ambiente parla anche attraverso il nostro cuoio capelluto e i nostri capelli

 

Il nostro corpo riflette ciò che accade intorno a noi, e i capelli sono tra i primi a raccontarlo. Come la superficie del pianeta reagisce alle variazioni di temperatura, di umidità e di composizione atmosferica, così anche il cuoio capelluto e la fibra capillare risentono dei cambiamenti ambientali.

Il cuoio capelluto è il nostro terreno fertile: un ecosistema vivo, popolato da microbiota e capillari sanguigni, che nutre e sostiene ogni singolo follicolo. Quando l’ambiente esterno diventa più secco o inquinato, anche questo terreno si impoverisce — perde idratazione, diventa meno ossigenato, più sensibile e meno reattivo. È come un suolo che, privo di umidità e nutrienti, fatica a far crescere una pianta sana.

I capelli, invece, sono come le foglie di quell’albero: ciò che vediamo in superficie è il risultato diretto della salute del terreno sottostante. L’aumento delle temperature, i raggi UV più intensi e l’inquinamento atmosferico ossidano la fibra, la rendono più fragile e porosa, riducendone la lucentezza e la capacità di trattenere acqua.

L’umidità instabile, le piogge acide o le micro polveri presenti nell’aria alterano il film idrolipidico naturale, lo stesso che, se fosse un lago, regola il microclima del capello. Nel salone, questi effetti diventano visibili ogni giorno: cuoio capelluto irritato, desquamazioni, capelli secchi o appesantiti, perdita di elasticità. Sono i segnali locali di uno squilibrio globale — la testimonianza diretta di quanto la salute ambientale e quella dei capelli siano strettamente connesse.

Prendersi cura del capello oggi significa anche comprendere il contesto in cui vive. Rigenerare il cuoio capelluto, idratare in profondità, proteggere la fibra: sono gesti che riequilibrano un piccolo ecosistema, ma che parlano la stessa lingua della cura del pianeta. Perché ogni capello vitale, luminoso e sano è, in fondo, il riflesso di un ambiente che respira meglio.

 

8. la nuova consapevolezza climatica nel salone: piccoli gesti, grandi impatti

 

Il salone può diventare un vero microcosmo sostenibile: un luogo dove la cura della persona e quella dell’ambiente si incontrano naturalmente. Ogni giorno, tra un lavaggio e un trattamento, il professionista ha l’occasione di restaurare equilibrio — non solo estetico, ma anche etico e ambientale.

La nuova consapevolezza climatica parte da qui: dal capire che il cuoio capelluto è un ecosistema e che prendersene cura con rispetto significa anche prendersi cura del pianeta. Ogni goccia d’acqua, ogni scelta di prodotto, ogni gesto tecnico può contribuire a una bellezza più responsabile.

gestire l’acqua come una risorsa viva

1. Installare sistemi di riduzione del flusso o rubinetti intelligenti: la stessa attenzione con cui si irriga un terreno fertile. 2. Utilizzare shampoo e trattamenti concentrati, con formule che rispettano il pH della cute e richiedono meno risciacqui. 3. Prediligere linee che sfruttano biotecnologie idratanti o principi attivi naturali capaci di trattenere l’acqua nella fibra, come un suolo che conserva umidità dopo la pioggia.

 

energia e aria pulita

1. Scegliere apparecchi a basso consumo e sistemi di ventilazione che mantengano l’ambiente salubre. 2. Ridurre i tempi di asciugatura e ottimizzare l’uso del phon: meno energia, meno stress termico per il capello. 3. Se possibile, orientare il salone verso fonti energetiche rinnovabili: ciò che ossigena il pianeta, ossigena anche la professione.

 
Immagine di una mano di una parrucchiera che sta utilizzando il phon per asciugare dei capelli
 

educazione e ispirazione

1. Parlare di sostenibilità in modo naturale: non come moda, ma come valore professionale. 2. Ogni shampoo può diventare un messaggio, ogni trattamento una piccola lezione di sostenibilità. 3. Coinvolgere i clienti in piccoli cambiamenti, come ridurre l’uso del phon a temperatura massima o preferire trattamenti a basso impatto. 4. Trasmettere la consapevolezza che la bellezza sostenibile non è rinuncia, ma evoluzione.

Ogni azione è una piccola goccia. Ma, come insegna la Natura, è proprio la somma delle piccole gocce a formare il mare.

 

9. conclusione – la bellezza come linguaggio della salute, anche per la terra

 

La sfida climatica non è solo scientifica o politica: è umana e sensoriale. Ogni volta che le mani di un parrucchiere sfiorano il cuoio capelluto, entrano in contatto con un ecosistema vivo. Lì, tra la radice e la superficie, si intrecciano nutrimento, ossigeno, energia e tempo. È lo stesso intreccio che tiene in vita la Terra: acqua che scorre, aria che circola, suolo che sostiene.

La bellezza autentica nasce sempre da un equilibrio — e l’equilibrio, oggi, è la forma più alta di sostenibilità. Così come il pianeta ha bisogno di rigenerarsi per continuare a dare vita, anche il capello ha bisogno di ritrovare la sua naturale armonia per esprimere luminosità e forza. Sono due linguaggi diversi che raccontano la stessa storia: quella della vita che si rinnova quando è rispettata.

Essere parrucchieri, oggi, significa molto più che modellare forme o colori. Significa essere custodi dell’equilibrio naturale, traduttori di una scienza che parla la lingua del benessere, interpreti di un’arte che unisce corpo e ambiente. Ogni gesto di cura può diventare un atto di consapevolezza: la scelta di un prodotto più pulito, la decisione di ridurre l’acqua o l’energia, l’attenzione nel proteggere il cuoio capelluto come se fosse una terra preziosa.

In un mondo che cambia, la bellezza può ancora essere una forza rigenerante. Può educare, ispirare, guidare le persone verso un modo nuovo di pensare sé stesse e il proprio impatto sul pianeta. Ogni trattamento, ogni lavaggio, ogni colore può diventare un simbolo silenzioso di rispetto per ciò che ci circonda.

Il futuro della bellezza non sarà solo estetico: sarà etico, climatico, umano. Dal pianeta al capello, dalla Terra al cuoio capelluto, esiste un filo invisibile che unisce tutto ciò che vive. Ritrovare quell’equilibrio significa tornare a respirare insieme — professionisti, clienti e natura — nella stessa, condivisa armonia.

 

AUTORI Dott.ssa Francesca Padoan, Geologa Dott. Marco Boschetti, Biologo e Cosmetologo

Per una miglior esperienza, si prega
di mettere il dispositivo in posizione orizzontale

Per una miglior esperienza, si prega
di mettere il dispositivo in posizione verticale